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Attualità mercoledì 05 ottobre 2016 ore 14:59

Arriva la sentenza del Tar sulla questione Costa

Dopo mesi di attesa arriva, finalmente, il responso della sentenza del Tar a seguito dell'atto istruttorio sull'abuso edilizio

AULLA — Una doccia fredda per gli albianesi e per tutti coloro che si stanno battendo per la chiusura dello stabilimento di smaltimento rifiuti in pieno centro abitato.

Tornando indietro di qualche mese, il dirigente del Comune architetto Gatti aveva redatto un atto istruttorio che dimostrava che il capannone A all'interno del quale Costa stocca i rifiuti non è in regola, dichiarandone l'abusività in quanto il titolare non ha mai presentato la documentazione edilizia.

Il TAR, pur dichiarando inammissibile il ricorso presentato da Costa in quanto inutile ai fini della sua specifica questione, ha svolto un ragionamento ulteriore precisando che la determina dirigenziale numero 8850 del 24 marzo 2003 del dirigente del Settore Ambiente - Trasporti della Provincia di Massa Carrara, ai sensi degli articoli 27 e 28 del decreto legislativo 22/1997 (così detto Decreto Ronchi) con il quale viene autorizzata la realizzazione dell'impianto, sostituisce a ogni effetto qualsiasi visto, parere, autorizzazione e concessione da parte di organi regionali, provinciali e comunali. Questo rende, di fatto, inutile la richiesta del titolo edilizio.

Allora, quando i rappresentati dell'amministrazione comunale Lazzerini presente come tecnico e Magrini come politico, hanno assicurato all'interno della conferenza dei servizi la legittimità del nuovo capannone, esprimendone la conformità urbanistico - edilizia dell'impianto, hanno, di conseguenza, validato la sua costruzione.

Quindi, in sostanza, il capannone A della ditta Costa Mauro è in regola e non può essere demolito o chiuso.

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