Attualità

​Alluvione 2011, gli argini una concausa

In un'aula molto affollata sono stati esaminati gli atti dei consulenti del tribunale di Massa per individuare le responsabilità dell'accaduto

Una tragedia quella dell'ottobre 2011 che aveva causato anche la morte di due persone e che oggi vede indagate 11 persone: Giovanni Menna; ex dirigente alla difesa del suolo della Provincia, altri due dirigenti provinciali Gianluca Barbieri e Stefano Michela; Lucio Barani, ex sindaco di Aulla e oggi senatore ; Roberto Simoncini, sindaco alla data dell'alluvione; i dirigenti del Comune di Aulla, Franco Testa, Giuseppe Lazzerini, Mauro Marcelli e Ivano Pepe, l'ex vicesindaco e assessore comunale, Gildo Bertoncini e Giovanni Chiodetti, ex assessore comunale alla protezione civile. Gli imputati sono accusati di omicidio e disastro colposo , ma ieri al processo si è parlato di evento straordinario ed è stato confermato che anche se l'alveo del fiume fosse stato pulito non avrebbe potuto contenere quell'ondata spaventosa. Anche gli argini costruiti con materiali scadenti e poco idonei non possono essere considerati la causa del disastro, poiché, a detta dei tecnici, sarebbero comunque saltati di fronte ad una esondazione così violenta. Durante l'udienza è stato preso in considerazione anche il sistema di allerta relativo a quel 25 ottobre e dei vari passaggi tra gli enti preposti. Per il momento non sono state rilevate cause precise e determinanti, eppure, soprattutto quelle morti, chiedono la nostra responsabilità civica e umana e l'onestà di ammettere gli errori compiuti.