Attualità

La ristorazione punta sulla filiera lunigiana

Un marchio per rianimare le micro-stalle lunigianesi e salvarle dalla progressiva estinzione

Tempo di bilanci per il progetto dell’Associazione Regionale Allevatori che dal 2000, che sotto traccia e senza le luci dei riflettori, ha lavorato e sta lavorando per scongiurare la chiusura degli allevamenti e rilanciare l’apertura di nuove stalle. Sostenuto da Coldiretti Massa Carrara.

Il progetto ha portato alla nascita di un marchio “Carni della Lunigiana” che ha riattivato insieme all’interesse delle imprese agricole, l’interesse della catena commerciale, in particolare della grande distribuzione che ha capito il valore e la qualità di carni garantite lungo tutta la filiera, dall’allevamento fino al banco di vendita.

I numeri, un anno dopo, definiscono un percorso ancora molto lungo ma già positivo con 80 capi destinati esclusivamente alla filiera della carne ed altrettanti programmati per il 2016. Sono 13 le stalle che oggi hanno aderito lungo la strada.

“I consumatori, e così anche la distribuzione, chiedono un prodotto di qualità, garantito nella tracciabilità, ottenuto da un allevamento naturale e tradizionale. Meglio se local, 100% toscano. – spiega Vincenzo Tongiani, Presidente Coldiretti Massa Carrara – Gli allevamenti che sono stati coinvolti hanno mediamente dieci capi. Stiamo parlando di micro-stalle a gestione famigliare che attraverso il progetto del marchio hanno la certezza del conferimento e della contrapartita economico. Siamo all’inizio di un percorso che finalmente getta le basi per recuperare il terreno perso negli ultimi venti anni. La chiusura delle stalle, soprattutto nelle zone montane, è importante perché mantiene vivo il territorio. Con il marchio che abbiamo creato con l’associazione allevatori gettiamo le basi per una zootecnica che si adegua, preservando la qualità, alla domanda del mercato”.