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"Duemila presenze in meno negli agriturismi"

Il presidente di Coldiretti Massa Carrara Francesca Ferrari: "Le perdite registrate sono molto pesanti tra cancellazioni e mancate prenotazioni"

"Almeno due mila presenze in meno negli agriturismi della Lunigiana". A tirare le somme su disdette e mancate prenotazioni negli agriturismi della provincia di Massa Carrara per effetto del coronavirus è un’indagine interna di Coldiretti. "Il settore del turismo rurale - riporta una nota dell'associaizone di categoria -  è già in crisi".

"E pensare - osserva Coldiretti-  che il turismo rurale è uno dei segmenti in forte crescita nella provincia apuana con oltre 30mila presenze ed un exploit del 15 per cento nel 2018".

“Gli agriturismi già aperti in questo periodo – spiega il presidente di Coldiretti Massa Carrara Francesca Ferrari, – sono circa l’80 per cento. Le perdite registrate sono molto pesanti tra cancellazioni e mancate prenotazioni. Siamo vicini alla Pasqua e queste, per il settore, erano settimane molto importanti. La scampagnata in agriturismo è una delle mete più ricercate per il periodo pasquale. Al momento le prenotazioni sono come congelate”.

L’analisi di Coldiretti evidenzia un effetto crisi non omogeneo con strutture che hanno già perso l’80 per cento delle presenze e altre il 50. Il 79 per cento delle strutture dichiara un calo di fatturato.  "I numeri - sottolinea Coldiretti- potrebbero peggiorare se l’emergenza non rientra".

La scorsa settimana Coldiretti ha lanciato la prima campagna #MangiaItaliano a difesa del del Made in Italy“Bisogna ricostruire un clima di fiducia nei confronti del marchio Made in Italy che rappresenta nell’alimentare una eccellenza riconosciuta sul piano qualitativo e sanitario a livello comunitario ed internazionale. – spiega Maurizio Fantini, direttore Coldiretti Massa Carrara - E’ inaccettabile qualsiasi taglio alle risorse comunitarie destinate all’agricoltura nella definizione del prossimo bilancio europeo. Occorre, al contrario, aumentare gli stanziamenti per difendere un settore diventato strategico in un momento di crisi per garantire gli approvvigionamenti e la sovranità alimentare in Italia ed in Europa”.