Attualità

Tantissimi i messaggi di vicinanza ai carabinieri

Ben 161 i messaggi raccolti durante la manifestazione di sabato 11 marzo di fronte al municipio aullese, tutti indirizzati ai Carabinieri lunigianesi

Claudio Giorgi e Mauro Simonini

Proprio ieri sera, mercoledì 15 marzo alle ore 18,00, in presenza della stampa, gli organizzatori della manifestazione a sostegno delle Forze dell'ordine, Claudio Giorgi e Mauro Simonini, hanno aperto l'urna contenente i messaggi lasciati dalle persone presenti all'evento.

Ben 161 coloro che hanno deciso di sostenere, nonostante ci siano ancora delle indagini in corso, quei militari che sono stati trascinati nella bufera, compresi quelli non indagati.

I messaggi della popolazione, accorsa un po' da tutta la Lunigiana, esprimono solidarietà e vicinanza ai Carabinieri-eroi che difendono il territorio e chi lo abita, da sempre.

Tra i bigliettini spiccano ex appartenenti all'Arma, vedove di Carabinieri, persone che sono state aiutate dai militari, bambini e soprattutto donne. 

"Usi obbedir tacendo... ma quando è troppo non si può tacere." Commenta qualcuno, riprendendo l'antico motto dei Carabinieri.

"L'arma dei Carabinieri è il nostro orgoglio. Quei ragazzi con la divisa che ci tutelano e ci proteggono andrebbero a loro volta difesi da uno Stato che sembra averli abbandonati." E non è soltanto uno il messaggio che riversa la colpa sullo Stato.

"Grazie ai Carabinieri di Aulla e Pontremoli che in occasione di difficoltà mia e della mia famiglia si sono dimostrati umani e comprensivi dimostrando molta professionalità." Tanti, poi, i ringraziamenti ai militari delle stazioni lunigianesi.

Nonostante tutte queste espressioni di vicinanza, però, come ci ricordano gli organizzatori, i Carabinieri non hanno la possibilità di poter apprezzare la partecipazione pubblica a loro favore.

"Abbiamo cercato, a causa delle lunghe pratiche burocratiche per far pervenire loro i messaggi della gente, un'alternativa degna - hanno commentato i due organizzatori, Giorgi e Simonini - ovvero l'apertura dell'urna alla presenza dei giornalisti per dare il corretto risalto mediatico. Se volete sapere se hanno apprezzato, quando li incontrerete stringete loro la mano e lo capirete guardando i loro occhi."

"Questo è il mio ultimo intervento sul tema - ha specificato Claudio Giorgi - perché sento già il fiato sul collo di gente pronta a distruggermi, anche se non ho paura. Se ci sarà bisogno spero arrivino altri sostenitori popolari e apolitici. La magistratura deve continuare a fare il suo ruolo, punire i colpevoli ma con il giusto riserbo delle indagini, senza cercare clamori."

"Io non sono nessuno - ha concluso - solo un cittadino stufo del solito andazzo all'italiana, che tende a favorire delinquenti penalizzando, invece, chi fa le cose onestamente."

Nella galleria fotografica alcuni dei messaggi più significativi.