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​Esposto al Csm per turbativa d'asta

La parte civile si rivolge al Consiglio superiore della magistratura dopo l’assoluzione dei sette imprenditori lunigianesi

Il rinvio a giudizio, per sette imprenditori lunigianesi accusati di turbativa d’asta, era finito con l’assoluzione di tutti gli imputati, nonostante il pubblico ministero, Alessandra Conforti, avesse chiesto per i quattro, che non avevano presentato domanda di patteggiamento, pene variabili da un massimo di 2 anni e 4 mesi a un minimo di un anno e sei mesi, oltre a multe fra i 4 e i 500 euro.

Ma la Procura e la parte civile, Giorgio Tognini, hanno presentato appello contro la sentenza di assoluzione emessa dal giudice per le udienze preliminari, e la parte civile si è rivolta anche al Consiglio superiore della magistratura.

Giorgio Tognini, rimasto escluso da una gara d’appalto indetta dalla Provincia di Massa Carrara, aveva accusato, nel gennaio 2013, i sette imprenditori di aver realizzato un consorzio di imprese, e di essersi accordati sulla percentuale di ribasso che ciascuna ditta avrebbe presentato, condizionando l’esito dell’aggiudicazione dell’appalto. A seguito dell’accusa si erano aperte le indagini che avevano portato la Procura a chiedere il rinvio a giudizio per gli imputati.

Per il Giudice per le udienze preliminari il fatto non sussiste, ma Tognini non ci sta e rimane in attesa che Corte d’appello di Genova e Consiglio superiore della magistratura prendano in esame il ricorso e l’esposto.