A seguito delle azioni di protesta della comunità albianese, successive all’incendio avvenuto nel complesso industriale, il Comune di Aulla aveva avviato attività di verifica delle abilitazioni dell’azienda Costa, da cui sono emerse gravi carenze relative a permessi concernenti il capannone dedicato alla produzione del Css (combustibile solido secondario), agibilità e certificazioni di collaudo.
Tali mancanze (e anche altre) hanno spinto il Comune a rivolgersi alla Procura della Repubblica affinché si “dispongano gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti”
La Costa si oppone, impugnando di fronte al Tar gli atti del municipio relativi agli accertamenti sui permessi della ditta, ma la giunta comunale aullese «ha deliberato di resistere in giudizio per ribadire la legittimità degli atti che ha assunto, riservandosi di assumere, in un secondo momento, ulteriori atti di sua competenza.”