Attualità

La crisi nera dell'edilizia in Lunigiana

Riduzione del fatturato nel settore costruzioni, a soffrire di più le imprese artigiane. In sei anni sono chiuse 70 attività edili in Lunigiana

L’orizzonte per il settore costruzioni e del suo enorme indotto che spazia dall’impiantistica ai servizi tecnici nella provincia di Massa Carrara non è mai stato così fosco, ma ancora più fosco è in Lunigiana dove l’ultimo anno è coinciso con un ulteriore riduzione del fatturato (-5%). A soffrire di più sono proprio le imprese artigiane (-2,9%). 

A puntare i riflettori sulla Lunigiana è Cna sulla base dell’ultimo rapporto dell’Istituto di Studi e Ricerche della Camera di Commercio che ha evidenziato la fortissima fragilità del comparto che a livello locale ha visto chiudere, in sei anni, 70 attività edili nella sola Lunigiana. I comuni più colpiti Filattiera (-22,2%) e Bagnone (-22%) seguiti da Pontremoli (-16,6%). 

Ma a preoccupare, al di là della statistica che dipinge senza però commentare l’umore degli operatori, sono le prospettive in chiave prossimo futuro. 

“Solo il 12% degli operatori – commenta Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara – confida e scommette in una ripresa mentre il 36% prevede una sostanziale stazionarietà che significa che nulla è destinato a muoversi, dove siamo in attesa dell’approvazione del piano urbanistico e del piano operativo comunale. La crisi, la concorrenza sleale, la difficoltà di riscuotere i crediti sono le altre componenti che stanno contribuendo ad affondare il settore più importante per occupati e numero di imprese del territorio”.