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E' vera guerra all'Autorità Idrica Toscana

I sindaci Mastrini, Bellesi, Baracchini e Folloni proseguono con la loro battaglia affinché la gestione dell'acqua torni a essere pubblica

Immagini di repertorio

Una battaglia iniziata lunedì, quando, contattato dai Comitati dell'acqua, il sindaco di Tresana si è presentato a sorpresa all'Assemblea dell'Autorità Idrica chiedendo ai 50 sindaci membri di rinviare i punti riguardanti il Disciplinare tecnico e la Convenzione con Gaia.

Ottenuto il risultato, la partita è stata giocata alla Conferenza territoriale 1, di cui fanno parte i Comuni delle Province di Massa, Lucca e Pistoia: qui è nata una piattaforma eterogenea, composta da Tresana, Villafranca, Pontremoli e Filattiera, alla quale non hanno partecipato Licciana e Fosdinovo.

I sindaci Mastrini e Bellesi, insieme agli assessori Zammori e Lecchini, hanno presentato un ordine del giorno pesante, in cui hanno discusso "l'approvazione del Disciplinare tecnico e della Convenzione con Gaia", la cui votazione era stata rinviata dall'Autorità Idrica Toscana e di cui la maggior parte dei Comuni non era a conoscenza.

Questioni centrali per gli utenti fra cui "la metodologia per controllare gli investimenti, gli standard tecnici, gli scambi infragruppo, la gestione, gli obblighi di comunicazione e le penalità da applicare".

Temi fondamentali per i Comuni e per gli utenti: "La gestione delle acque meteoriche che confluiscono nelle fognature miste - si legge nell'Ordine del Giorno dei Comuni firmatari - dove si raccolgono sia i reflui fognari, sia le acque afferenti nelle caditoie. I costi per le manutenzioni straordinarie delle reti miste e per la realizzazione di nuove reti fognarie miste, verranno sostenuti per il 70 per cento dai gestori e per un 30 per cento dai Comuni".

Una linea rifiutata da Tresana, Villafranca, Pontremoli e Filattiera: "I sindaci, - commenta il gruppo - dopo aver ceduto le proprie reti e la gestione del servizio, dovranno pure pagare: in questi anni gli investimenti si sono concentrati nei Comuni più grandi. Il peso di queste scelte graverà sui Comuni più piccoli e soprattutto sui cittadini".

Note dolenti per gli interventi di manutenzione: "Gli investimenti, nei quali saranno considerati anche gli investimenti di manutenzione ordinaria, verranno pagati interamente dagli utenti, su cui graveranno anche gli interessi e i profitti dei gestori. Fra gli investimenti verranno considerati: la sostituzione di 6 metri di rete idrica, la ricerca della perdita, gli allacciamenti alla rete, la sostituzione di impianti di potabilizzazione domestici".

L'Ordine del Giorno è stato presentato all'Assemblea, ma la maggioranza ha votato contro, accettando solo la discussione in Conferenza territoriale dei punti all'Ordine del Giorno dell'Autorità Idrica Toscana."Non ci diamo per vinti - affermano Mastrini, Bellesi, Zammori e Lecchini in una nota- la battaglia sarà lunga e dura, ma siamo pronti a combattere."