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Solidali sull'onda triste delle alluvioni

Città sommerse, Firenze nel 1966 e la Lunigiana nel 2011. Così ieri Palazzo Vecchio ha dedicato un pensiero al disastro nella terra di nord ovest

L'alluvione di Firenze

Solidali sulla via dell'acqua, città sommerse e devastate dalle alluvioni. Sono Firenze nel 1966 e la Lunigiana nel 2011. Così ieri, nel decimo anniversario della drammatica alluvione che il 25 Ottobre 2011 colpì lo Spezzino e la Lunigiana, Palazzo Vecchio ha rivolto un pensiero alla terra di nord ovest.

“Esattamente 10 anni fa - ha ricordato il presidente del consiglio comunale fiorentino Luca Milani - si verificò una drammatica alluvione nella zona dello Spezzino ed in Lunigiana. La piena dei fiumi Vara e Magra e dei torrenti affluenti, provocarono inondazioni in tutta la Val di Vara e la Val di Magra". 

"Una situazione – ha commentato Milani – che purtroppo, subì Firenze anche nella tragica alluvione del 1966. L’evento che colpì duramente anche tanti centri nella provincia di Massa-Carrara ci invita a riflettere su quanto sia ancora importante la funzione di prevenzione e di controllo del territorio".

"A Firenze abbiamo conosciuto da vicino la furia del fiume Arno ed anche quest’anno ricorderemo, a 55 anni da quella alluvione che sconvolse la città, il dramma dell’alluvione, la nostra gratitudine ai fiorentini, agli Angeli del fango e alle tante persone di buona volontà che permisero alla nostra città di rialzarsi, a manifestare nuovamente vicinanza ai parenti delle vittime e a ricordare che negli ultimi anni sono state fatti molti interventi per la messa in sicurezza del nostro fiume anche se il cambiamento climatico in atto – continua il presidente Milani – sta intensificando molto i fenomeni atmosferici improvvisi come tempeste e alluvioni, come quelle accadute nello Spezzino ed in Lunigiana dieci anni fa. Oggi ricordiamo quelle vittime, in Val di Magra, di Vara e alle Cinque Terre, ma anche le tante associazioni fiorentine che intervennero per aiutare quelle popolazioni accomunate, a Firenze, da una tragedia ambientale senza precedenti”.