Attualità

​Giovani detenute in scena

“Saran rose e fioriranno” questo il progetto che porterà al teatro della Rosa e poi a Carrara le giovani detenute dell'Istituto Minorile di Pontremoli

Recitare un testo teatrale offre un doppio sostegno a chi è in una cella a scontare la propria pena, permette il libero flusso di emozioni e sentimenti rimossi e repressi dalla condizione carceraria e spinge alla cooperazione, alla solidarietà, allo scambio con gli altri; significa inoltre riscattare temporaneamente il proprio isolamento, smettendo di mimetizzarsi, iniziando a narrare e a narrarsi.

In questa ottica, il teatro diventa un forte strumento di cambiamento per gli attori-detenuti, ma è anche un mutamento del mondo carcerario a sostegno della legislazione più avanzata, che persegue l'obiettivo del reinserimento in società di chi vive l'esperienza del carcere.

Con questi propositi è iniziato dal 2013 il percorso artistico-formativo che coinvolge le detenute dell'Istituto Penale Minorile Femminile di Pontremoli. Un'iniziativa che vede le giovani ospiti della struttura carceraria diventare attrici e presentare, quest’anno, lo spettacolo dal titolo "Mère Ubu Girl's Circus" per la regia di Paolo Billi, che da quindici anni lavora all'interno dell'IPM di Bologna. La rappresentazione andrà in scena il 12 e il 13 maggio alle ore 21 al Teatro della Rosa di Pontremoli e vedrà protagonisti, assieme alle ragazze dell'Istituto Penale, attori del Centro Teatro Pontremoli.

La novità di questa stagione è la replica a Carrara presso la Nuova Sala Garibaldi grazie alla collaborazione, anch'essa ormai triennale, con l'Accademia delle Belle Arti. Si ricorda che l’incasso delle serate sarà devoluto alle ragazze dell’istituto.