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Castagne da tutelare

E' lo slogan di questo autunno da parte di Coldiretti che deve ammettere una diminuzione della produzione di castagne rispetto allo scorso anno

Dopo essersi ripresi bene dall'invasione del cinipide che, negli scorsi anni, ha letteralmente dimezzato o, addirittura, portato ai minimi termini la produzione di questo frutto, i castagni lunigianesi si sono dovuti accontentare della pochissima pioggia caduta quest'estate che è andata a incidere sulla grandezza e sulla bontà delle castagne.

Oltre alla siccità, un'altra minaccia sono i cinghiali che vanno ghiotti di quello che, per alcune province toscane, si può definire puro oro. La produzione, però, nonostante si sia abbassata, non è scesa a livelli drammatici per quanto riguarda il nostro territorio, al contrario potrebbe succedere per il settore a causa di altri andamenti.

Con la frenata della produzione nel centro-sud, infatti, oltre al danno economico, si profila il rischio di trovarsi nel piatto, senza saperlo, castagne straniere provenienti soprattutto dalla Spagna, dal Portogallo, dall'Albania. Da qui la richiesta di Coldiretti di assicurare più controlli sull'origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori.

Un modo per tutelare l'alta qualità della produzione made in Italy che conta ben quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno dei quali ben cinque si trovano in Toscana e sono il Marrone del Mugello igp, che proprio quest'anno festeggia i venti anni dal riconoscimento della igp, il Marrone di Caprese Michelangelo dop, la Castagna del Monte Amiata Igp, la Farina di Neccio della Garfagnana dop e la Farina di Castagne della Lunigiana dop.