Ingiustizia, indifferenza e disinteresse, la Busetto definisce così la Lunigiana istituzionale e di alcune categorie di fronte al dramma dei malati oncologici
"Un giovane - spiega la rappresentante in una nota - ha deciso di rivolgersi a me affranto perché privo di riscontro da parte degli organi preposti. Amareggiato mi ha raccontato il suo calvario: l’intervento chirurgico e le beffe subite nel suo immediato da parte del sistema societario odierno. Un punteggio d’invalidità troppo basso per aspirare ad avere il sostegno, disoccupato, una famiglia di genitori anziani già alle prese con i loro guai, fanno di lui una persona ai margini del sistema."
"Forse - prosegue - si tratta di una storia come tante ma la mia irritazione va a tutti i buonisti, ai finti filantropi che stanno avariando il sistema socio-sanitario garantendo diritti a chiunque arrivi con un barcone ma che nega la dignità umana ai cittadini contribuenti. Abbandonare alla propria sorte chi faticosamente ha costruito il Paese, per favorire chi viene ben istruito da coop rosse, privati compiacenti, ed enti di stampo post comunista."
"Questa - conclude Busetto - non è una condotta umanitaria ma un operato suicida atto a dissipare le casse dello Stato. Ci stiamo attivando per quello che può essere la nostra conoscenza in materia, ma ben altri dovrebbero farlo garantendo l’equità."