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Pontremoli ospedale Covid, il no di cinque sindaci

I sindaci di Pontremoli, Casola, Villafranca, Licciana Nardi e Tresana sulla decisione della Asl Nord di mettere i malati Covind anche a Pontremoli

I sindaci del centrodestra della Lunigiana dicono no alla trasformazione dell'ospedale di Pontremoli in ospedale Covid. Per i primi cittadini di Pontremoli, Casola, Villafranca, Licciana Nardi e Tresana la scelta della Asl Nord Ovest è sbagliata lamentando il fatto di non essere stati interpellati. Non ci sono però per adesso comunicazioni ufficiali.

"All'Ospedale di Pontremoli - scrivono i sindaci - chiediamo da tempo investimenti strutturali: si tratta di un presidio che necessita di interventi da tempo e che invece, per lo stesso motivo, ha perso importanti servizi". 

"Per questo diventa difficile accettare che un sabato di novembre qualcuno decida in silenzio, senza avvisare chi ci lavora, chi è ricoverato e chi rappresenta i cittadini, di modificare la gestione di un Ospedale. La nostra idea è questa: sarebbe stato giusto mantenere e rafforzare a Pontremoli le prestazioni per tutte le specialità diverse dal Covid. Sarebbe stato utile destinare al Covid il vecchio Ospedale di Massa, su cui la Regione ha speso ingenti risorse. Sarebbe stato urgente assumere il personale necessario a riaprire il presidio massese. Ad oggi, per quanto Asl e Regione avrebbero già deciso di fare, non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale", spiegano i sindaci.

"Ci era stato detto che avremmo potuto esprimere le nostre richieste martedì prossimo, in un incontro in video conferenza con il Direttore dell'Asl Toscana Nord Ovest, Maria Letizia Casani. Prendiamo atto che nulla di tutto questo è stato fatto e quindi, oltre a rammaricarcene, chiediamo a questo punto quale sarà il destino di tutti i pazienti che si rivolgevano all'Ospedale per le altre patologie.Vorremmo capire cosa ne sarà degli appuntamenti già dati per gli ambulatori posti al quinto piano. Vorremo sapere come verranno gestite le visite già programmate: holter, ecocuore, terapie diabetiche, terapie oncologiche. Tutte queste cose avremmo voluto deciderle insieme a chi governa, insieme all'Asl, ma prendiamo atto del fatto che non sia stato possibile. Prendiamo atto anche del fatto che ieri, a tarda serata, alcuni pazienti sono stati trasferiti in altri Ospedali. Ci spiace che tutto questo sia accaduto e ci spiace che l'emergenza sia stata affrontata in questa maniera, totalmente tardiva e, a nostro avviso, del tutto sbagliata. Comunque la si pensi è un problema di metodo e a questo punto anche di merito: restiamo a disposizione per collaborare, come sempre abbiamo fatto, ma chiediamo rispetto per i cittadini e per le Istituzioni che rappresentiamo. La Luniginana lo merita", concludono i primi cittadini.