Cronaca

Caso Carabinieri, parla il procuratore Giubilaro

E' scoppiato a marzo il caso che ha visti coinvolti numerosi Carabinieri della Lunigiana, ridotti oggi a nove. Spiega tutto Aldo Giubilaro

Aldo GIubilaro

Inizialmente si parlava di una quarantina di Carabinieri sparsi in tutte le caserme della Lunigiana, poi questo numero si è ridotto man mano fino a quando si sono ridotti a nove coloro per i quali sono state emesse delle misure cautelari.

Un Carabiniere è stato condotto in carcere, tre agli arresti domiciliari, tre obbligati a fissa dimora e uno sospeso dal servizio. I nove fanno parte delle caserme di Aulla e Albiano Magra.

"L'adozione delle misure, ancorché dolorosa sul piano umano, - spiega in una nota Aldo Giubilaro, procuratore della Repubblica di Massa Carrara - deve rendere edotti dell'assurdità da parte di chiunque, militari dell'Arma dei Carabinieri compresi, di considerarsi al di fuori e al di sopra delle leggi dello Stato e anzi offre garanzia, enucleati gli autori di condotte improprie, della sicura correttezza e del sicuro senso delle regole di quanti altri fanno parte dell'Arma". 

Nella nota il procuratore rende noto "con sincero dispiacere" l'esecuzione dell' ordinanza avvenuta "nelle prime ore di oggi".

"Le misure - prosegue la nota - sono state richieste da quest''ufficio lo scorso quattro aprile e disposte il 12 giugno dal giudice Ermanno De Mattia. Non essendo consentito in uno stato di diritto quale è il nostro, che la sola appartenenza a una categoria sociale oppure a un corpo, ancorché meritevole e glorioso come l''Arma dei carabinieri, renda immuni da ogni responsabilità, autorizzi persino la commissione di reati e metta al riparo dal subire indagini".

"Si compiace - conclude la nota - che le misure abbiano colpito un numero ristretto di militari, a dimostrazione dell''impegno, della correttezza, del senso delle istituzioni e dello spirito di sacrificio che normalmente pongono nell'adempimento dei loro molteplici e delicati compiti i militari dell'Arma dei Carabinieri della provincia di Massa verso i quali esprime ancora una volta, unitamente al sostituto procuratore Iacopini, il più incondizionato e alto apprezzamento".