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"Via a feste e cerimonie", artigiani apuani a Roma

L'artigianato provinciale con Cna arriva ai tavoli del ministero per chiedere la ripartenza anche per il settore legato agli eventi

Il settore legato alle cerimonie chiede di poter riprendere a lavorare

Artigianato in pressing sul Ministero dello Sviluppo Economico per far ripartire il settore delle cerimonie e degli eventi che anche nella provincia di Massa Carrara conta, tra indotto e imprese, migliaia di addetti lungo tutta la filiera. L’associazione provinciale Cna di Massa Carrara è riuscita ad arrivare, anche grazie all’aiuto del presidente della Commissione X Martina Nardi, direttamente al tavolo del sottosegretario del dicastero per presentare alcune delle proposte per far ripartire il settore delle cerimonie civili e religiose ma anche le feste private

Il settore è uno dei più colpiti e in difficoltà anche alla luce delle tante incertezze sul futuro. A Roma, per conto di Cna, insieme al responsabile nazionale di Cna Alimentare Gabriele Rotini c’era Andrea Borghini, presidente di Cna Agroalimentare apuano. “Quando si parla di settore delle cerimonie – spiega Borghini – spesso si dimentica che è una filiera molto complessa composta da più settori: dai fornitori ai servizi, al personale alle location. Questo settore che dà lavoro a migliaia di persone nella nostra provincia, in forma stabile e temporanea, è al collasso. L’incontro al Mise ci ha permesso di fare alcune proposte che consideriamo la base per una ripartenza per settori così da essere graduale e consequenziale nel rispetto di tutti i protocolli e della situazione dei contagi”.

Cna ha proposto l’introduzione all’articolo 4 del Dpcm Riaperture due punti: dal primo giugno 2021 in zona gialla sono consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose nei luoghi al chiuso e all’aperto. La cerimonia è un’attività organizzata, che deve sottostare ai protocolli previsti per il settore. La sicurezza della cerimonia deve essere in capo ad un’impresa che organizza e gestisce l’evento.

L’altro punto riguarda le feste private. Dal primo luglio in zona gialla le feste private che fanno capo a persone fisiche, non si riferiscono ad un’azienda che organizza l’attività e non si riferiscono ad alcun protocollo, per cui non possono essere regolamentate. Salvo che la situazione epidemiologica non consenta una riapertura anticipata. 

“Come associazione – conclude Borghini – abbiamo fatto in questi mesi tutto quello che era possibile fare per trasferire le difficoltà degli artigiani e dei piccoli imprenditori a livello locale, regionale e nazionale portando in dote proposte, soluzioni e collaborazione. Molto è stato ottenuto ma questo non sarà sufficiente se non rimettiamo in moto un settore che coinvolge praticamente una impresa su tre a livello locale”.