Cultura

Pane e fuoco per Sant'Antonio Abate

Domani alle ore 18 la Pro Loco organizza il tradizionale falò dedicato a San'Antonio. Una festa sacra per il Comune e per la Lunigiana

Anche Mulazzo festeggia il tradizionale falò che illumina, insieme a tutti gli altri, la Lunigiana in questo inverno rigido.

Come spiega il dottor Riccardo Boggi, la festa del Santo era associata a quella della distribuzione gratuita del pane ai capifamiglia, in virtù di un antico legato che ancora oggi viene assolto dal Comune. 

Alla fine del 1700 si occupò del pane di Sant’Antonio il marchese illuminato e liberale Azzo Giacinto Malaspina: “la gente crede che il pane sia utile per molti loro bisogni e la buona fede puol servire molto”.

Così la tradizione ancora oggi continua.

Ma chi osserva la statua di Sant’Antonio si accorge che sono rappresentati un maiale e un fuoco: il maiale ricorda come i monaci di Sant’Antonio che fondarono molti ospedali ( quelli di Pontremoli e Fivizzano hanno ancora il nome del Santo) allevassero maiali per utilizzare il grasso nella cura delle malattie della pelle e il fuoco per disinfettare i posti dalle malattie. Il grande falò in onore del Santo era, dunque, segno di festa e di gioia, ma anche di purificazione e propiziazione per il tempo di semina e raccolti che si annunciavano con l’imminente primavera.

Oggi le fiamme dedicante al Santo sono incorniciate dagli archi medievali dell’acquedotto malaspiniano di Mulazzo. Il falò farà festa non solo a lui ma anche agli abitanti di Mulazzo e a chi vorrà salire a festeggiare in quella che fu la capitale dei Malaspina dello Spino Secco.

In attesa dell'accensione del fuoco sarà offerto un piccolo aperitivo.