Attualità

Dopo di noi, una sicurezza per le persone disabili

Un successo l'incontro organizzato dal presidente dell'Associazione Lunigianese Disabili Paolo Bestazzoni e dal consigliere bagnonese Matteo Marginesi

Cosimo Maria Ferri, Elena Carnevali, Paolo Bestazzoni, Massimo Bigoni

Un convegno dedicato al futuro dei ragazzi disabili che, dopo la morte dei loro genitori, hanno bisogno di vivere una vita al di fuori dei contesti creati dagli istituti, costruendo un nuovo nucleo all'interno del quale poter essere il più sereni possibile, alla ricerca, magari, anche di una loro indipendenza.

Questo il progetto di Paolo Bestazzoni, presidente di A.l.di, coadiuvato dal consigliere del Comune di Bagnone Matteo Marginesi e da altre forze politiche, giuridiche e sociali che vedono nella legge 112/2016, ovvero il 'Dopo di noi', un'opportunità rivoluzionaria per le persone con handicap. 

Venerdì pomeriggio ha aperto il convegno il sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini, e si sono susseguiti con i loro interventi fondamentali per capire quale sia la strada giusta da intraprendere per la sua realizzazione, Antonio D'Aloia, professore all'Università di Parma, la parlamentare Pd Elena Carnevali e l'avvocato Massimo Bigoni, il tutto coordinato dal sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri.

Una task force decisa ad arrivare alla vetta per la quale la strada è già stata spianata dalla legge. Presenti i sindaci dei diversi Comuni della Lunigiana che hanno dato la loro disponibilità nell'affiancare fondazioni o associazioni nella realizzazione del 'Dopo di noi', e non potevano mancare, ovviamente, anche gli enti socio-sanitari come la Società della Salute della Lunigiana rappresentata da Rosanna Vallelonga, e altri gruppi di volontariato.

Tutti uniti per un unico scopo, quello di portare le famiglie e l'opinione pubblica a conoscenza delle opportunità che i propri figli possono avere e degli strumenti giuridici necessari affinché possano affrontare questa nuova sfida.

Infatti, il 'Dopo di Noi' non prevede solo la costituzione di un nuovo nucleo famigliare fatto di persone con handicap che si autogestiscono con l'aiuto degli educatori e di una società pronta ad accoglierli, ma anche di garanzie che tutelino i loro diritti in fatto di ereditarietà e finanza.

Attualmente è già attivo un 'Durante noi' perché per realizzare il dopo, ovviamente, è necessario iniziare a formare i ragazzi con disabilità sin da subito. Sono stati presentati, durante l'incontro, alcuni di questi giovani che, attraverso la cooperativa Cadal e l'Asl, hanno intrapreso l'esperienza di vivere in gruppo, all'interno di un appartamento del Cabrini di Pontremoli, dove imparano a cucinare, a fare le faccende di casa e a essere autonomi.

Tuttavia, il progetto non prevede uno spazio per i disabili gravi ma le forze politiche si stanno muovendo per poter dare possibilità anche a chi è stato meno fortunato di avere un futuro fatto di amore e non di freddi istituti. 

Un altro passo, quello di venerdì, verso una rivoluzione sociale lunigianese mai avvenuta prima.