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Mieloma multiplo, dai monoclonali nuove frontiere di cura

Parla anche toscano lo studio clinico i cui esiti sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine. Vantaggi significativi per i pazienti

L'aggiunta dell'anticorpo monoclonale Daratumumab alla terapia standard per il trattamento del mieloma multiplo, con una tripletta di farmaci (nota come VRd), per aumentare la percentuale di pazienti candidabili al trapianto che hanno mostrato una risposta clinica e molecolare alla malattia con un significativo vantaggio in termini di sopravvivenza.

La scoperta effettuata tramite uno studio clinico pubblicato sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine parla anche toscano, dato che tra i principali autori figura la dottoressa Elisabetta Antonioli della Struttura Organizzativa Dipartimentale Ematologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze.

Il nuovo schema terapeutico individuato dai ricercatori, spiega una nota proprio dell'Aouc, ha dimostrato di offrire un beneficio sostanziale rispetto alla terapia convenzionale, mantenendo un profilo di tossicità simile e una gestione relativamente agevole dell'anticorpo monoclonale, somministrato per via sottocutanea.

Il gruppo che si occupa del mieloma multiplo, guidato dalla dottoressa Antonioli, ha reclutato per questo studio un elevato numero di soggetti, a testimonianza del forte impegno della Sod di Ematologia nella gestione e nello sviluppo di terapie innovative per questa neoplasia ematologica, tra le più frequenti nella popolazione e con ancora importanti necessità di avanzamenti diagnostici e terapeutici.