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Piste da sci chiuse in zona rossa, al 50% in zona arancione

Lo prevede una proposta messa a punto dalla Conferenza delle Regioni. Il documento sarà consegnato al governo lunedì prossimo

Alpi e Appennini sono già coperti di neve ma l'emergenza Covid rischia di boicottare o compromettere seriamente la nuova stagione sciistica, dopo aver fatto saltare quella dello scorso inverno.

Oggi la Conferenza delle regioni ha messo a punto una proposta da presentare al Comitato tecnico scientifico del governo lunedì prossimo per regolamentare l'attività degli impianti sciistici. 

In estrema sintesi, i governatori hanno proposto di tenere chiusi gli impianti agli sciatori amatoriali nelle zone rosse di rischio Covid, come la Toscana in questa fase della seconda ondata pandemica, e di far funzionare seggiovie, cabinovie e funivie al 50% della portata nelle zone arancioni.

Vedremo cosa ne pensano gli esperti del Cts e, soprattutto, il governo.

Durante la prima ondata, proprio gli assembramenti sugli impianti da sci nelle regioni confinanti a quelle già in zona rossa comportò il blocco, per decreto, di tutto il settore.