Egidio Pedrini affronta questo tema in occasione del convegno sulla sanità che si è tenuto sabato mattina a Fivizzano e che ha visto intervenire diverse parti politiche rappresentate direttamente dai sindaci lunigianesi o dai consiglieri di minoranza del Comune ospitante. In realtà, non è la prima volta che il sindaco di Zeri affronta questa problematica, così come è già conosciuto per le sue battaglie contro Gaia dalla quale ha salvato il proprio Comune.
"Lo Stato non esiste più, è tutto basato sul denaro. Lo dimostra la nuova Costituzione che promuove la concorrenza. Ma i cittadini sono stanchi di essere chiamati consumatori, vogliono essere considerati per quello che sono: persone facenti parte di una comunità. L'acqua, come la sanità, sono dei diritti fondamentali e come tali devono essere trattati."
Quindi prosegue analizzando da vicino la situazione lunigianese: "In Italia, e conseguentemente in Lunigiana, abbiamo i migliori medici, operatori e strutture ma è l'organizzazione che manca. Non è possibile smantellare gli ospedali di un'area montana, che di riflesso porta spopolamento, quando, qualora un abitante di Zeri accusasse un malore a Rossano, il primo ospedale dista ben 40 chilometri ed è quello di Pontremoli, depotenziato. Il primo utile, dopo questo, si trova a Massa, tre volte più distante. Abbiamo bisogno, data la situazione in cui versiamo, di istituire un comitato unico lunigianese affinché si possa combattere tutti insieme per vedere applicati i nostri diritti."
Alla voce di Pedrini si aggiunge quella di Matteo Mastrini, sindaco di Tresana, che dichiara: "Tutto dipende dai soldi. Si trova il denaro per i dirigenti delle Asl, tra l'altro numerosissimi, ma non quelli per garantire un primo soccorso adeguato nei comuni montani. E poi bisogna iniziare a porsi le domande giuste: la Sanità deve rispondere a criteri qualitativi o quantitativi? Ovvero, deve soddisfare un numero alto di persone ma in modo superficiale, o deve prendersi cura della persona e del suo benessere a tutto tondo? Per non parlare dei Patti Territoriali che dovevano garantire delle funzioni presso gli ospedali della Lunigiana. Non sono stati rispettati, sono stati solo un'illusione."