Crudelia De Mon
di Malena ... - giovedì 02 agosto 2018 ore 09:34
La mia amica non si chiama veramente Crudelia ma Marisa. In realtà io e il nostro gruppo di amiche l’abbiamo soprannominata così poiché rappresenta la nostra icona del successo con gli uomini. Vive da sola in una casa da single dove il disordine regna sovrano e il caos è il suo coinquilino. Il frigo è sempre piuttosto vuoto di nutrienti ma in compenso è ben fornito di alcool in tutte le sue forme: birre, prosecchi, vini bianchi doc, batide di cocco, ecc.
La madre tutte le volte che la va a trovare esordisce sempre: “Ma questa casa è un inferno… Come fai a stare con tutta questa confusione intorno?”. Lei risponde sempre con la solita frase accompagnata da una fragorosa risata: “Bene mamma, molto bene…!”. E’ molto alta rispetto alla media di amiche frequentate tra cui io che sono tappa per definizione ed è magrissima nonostante l’eccesso di alcool ingurgitato che forse è compensato dal numero di sigarette fumate (notoriamente l’alcool ingrassa e le sigarette fanno dimagrire). Ha i capelli corvini come la notte con una cascata di riccioli che le ricadano sulle spalle in maniera disordinata che coprono il suo volto sempre truccatissimo, gli alti zigomi e l’ampia fronte.
Con gli uomini, lei, non ha i soliti problemi delle comuni donne appartenenti al genere “madonne addolorate” essendo il suo motto, quello di dire, quando le storie non vanno come vuole lei, un paio di paroline efficacissime: “Vaffanculo e Chissenefra”. Frequenta locali “In” dove può incontrare persone di classe D ad alto consumo energetico che non badano ai soldi poiché ne trasudano dai pori. I suoi abiti sono sempre super firmati, sexy, dai colori accesi, giusto per attirare un attimino le attenzioni dei presenti ad ogni suo passaggio e predilige le scarpe rosse di Coco Chanel con tacchi a spillo e zeppa per arrivare oltre ai 12 cm. Gli accessori sono sempre eccessivi ma ama soprattutto i grandi orecchini e, non dimentica mai di mettere pelliccia e guanti, nella stagione invernale.
Quando usciamo insieme io e il resto delle amiche diventiamo delle semplici “comparse” nel film, dove lei è la protagonista assoluta e principale. Di solito ci ritroviamo tutte insieme, al massimo ogni tre mesi, alla fine cioè di ogni sua storia d’amore, poiché quando sta con qualcuno “naturalmente” si eclissa come quando Sole, Terra e Luna si trovano perfettamente allineati. Facile capire perché le storie non le durano in quanto ha una spiccata personalità egocentrica, prepotente, spregiudicata ed inoltre è impaziente, irascibile, quasi insensibile. Quando parla dei suoi ex utilizza tutti gli appellativi del suo vocabolario oltremodo poco simpatici, piuttosto pittoreschi definendoli pertanto imbecilli, idioti, deficienti, bastardi, carogne e bestiacce specie quando viene mollata.
Noi rimaniamo imbambolate e pendiamo dalle sue labbra quando ci racconta di come sono andate le cose nei suoi rapporti amorosi, come in questo ultimo caso. Incontra il “tipo” chiamato Andrea in uno dei locali più “Up” della zona, cui era andata a fare l’apericena e colpendo quest’ultimo con il suo fascino l’aggancio è stato facile anche se diverso dal solito. Andrea, uno sveglio, invece di sbavargli dietro ha cominciato a prenderla in giro per il suo aspetto. La reazione di Crudelia a questa mancanza di venerazione maschile è stata immediata, rispondendo con “super toni”, canzonandolo a sua volta, per i suoi modi poco ortodossi, offendendosi più che mai. Lui non molla la presa e alla fine si fa dare il cellulare da Crudelia che obnubilata dai vapori dell’alcool si concede senza preoccuparsene. Il giorno dopo Andrea comincia a tempestarla di messaggi ai quali Crudelia risponde dopo essersi rinvenuta e dopo aver fatto mente locale sull’uomo in questione. Andrea riesce a farle accettare un invito a cena. Lei in “tiro” si presenta all’appuntamento e nota che quest’uomo, a parte i soldi, non ha niente di interessante. E’ più basso di lei di statura e non ha la tartaruga sulla pancia. È inoltre separato e con prole. In compenso ha dei modi gentili, gusti raffinati, un livello sociale e culturale elevato rispetto a quello di Crudelia che si convince a dargli una chance.
Tutto fila liscio. Crudelia comincia a innamorarsene. Lui continua ad essere quello di sempre, l’uomo che la denigra e la prende in giro in tutte le occasioni come è nel suo carattere ma a questo punto lei non accetta più questo suo comportamento diventando isterica e insopportabile ogni qualvolta lui si azzarda a fare delle battute su di lei. A complicare le cose spunta una insana gelosia da parte di Crudelia nei confronti di questo uomo assillandolo e controllandole ogni cosa: cellulare, casa, macchina. Ogni volta lei trova qualcosa di sospetto e lui deve giustificarsi per spiegare i fatti nel tentativo di far capire a Crudelia di essersi sbagliata. Lei fa la bambina capricciosa e batte i piedi in terra. Alla lunga Andrea si stufa della situazione e chiude la relazione con la mia amica.
Ora siamo qui a sentire le lamentele di lei: “Era un tirchio, uno stronzo, mi ha portata all’esasperazione, ecc”. Fine della storia per Crudelia che conclude il suo racconto, difatti, con un “Vaffanculo e Chissenefrega”. Perché quindi, domanda lecita, è una nostra icona? Perché in fondo non se la prende mai. Vive alla giornata e si gode le situazioni del momento. Piange inoltre, alla fine delle sue storie, sempre sopra una Ferrari e non su una 500 e questo non è da poco, tanto le storie prima o poi finiscono tutte, anche quelle che nascono e crescono con le migliori premesse. O no?.
Malena ...