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Attualità mercoledì 28 settembre 2016 ore 11:02

"Ci batteremo con gli strumenti della democrazia"

Queste le dichiarazioni di Alessandro Domenichelli, lista Cambiamo Adesso, dopo aver dimostrato che i Patti Territoriali non sono stati rispettati



FIVIZZANO — Essendo un problema concreto quello della gestione della sanità in Lunigiana, anche la lista civica fivizzanese è voluta intervenire facendo presente che porterà avanti il proprio progetto affinché la popolazione possa godere di quei patti firmati dalla Regione e da tutti i sindaci del territorio, Pontremoli escluso, e che quindi devono essere rispettati per diritto.

"Le persone devono essere trattate tutte allo stesso modo - inizia in questo modo la sua arringa - e tutte hanno lo stesso diritto che non è diverso dagli abitanti della costa. Ritenete che a Fivizzano il diritto alla salute ci è garantito? Io penso di no, nonostante la Regione abbia controfirmato i Patti Territoriali assieme ai nostri sindaci nel 2012, patti che dovevano essere applicati a partire dal 2014. L'ospedale Sant'Antonio Abate di Fivizzano nasce come centro di tisiologia e pneumologia e oggi si vuole smantellare lasciando solo gli ambulatori, ma questo non era scritto all'interno dei patti. Anche la protesica dell'anca doveva essere garantita presso le nostre strutture e, invece, tutto verrà spostato nell'ospedale di Massa creando grandi disagi alle famiglie."

Prosegue, poi, facendo riferimento a tutte le difficoltà alle quali i lunigianesi vanno incontro: "In Lunigiana serve un primario di ortopedia. Non abbiamo mezzi, non abbiamo una viabilità adeguata e per raggiungere il Noa dal nostro ospedale serve almeno un'ora, come confermato dagli operatori. Abbiamo bisogno di un Pronto Soccorso accreditato. Di un'area medica degna, della chirurgia di primo intervento e riabilitativa. Secondo i patti, essendo questa zona a rischio sismico, dovrebbe essere presente un presidio medico infermieristico con chirurgo di guardia e, attualmente, se un medico in emergenza accompagna un ferito al Noa lascia scoperto il territorio."

Infine conclude, facendo presente che con i documenti che hanno e che non sono stati rispettati, porteranno avanti la loro battaglia: "Ci batteremo per tutto quello che serve, con gli strumenti che ci sono consentiti dalla democrazia."


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