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Attualità giovedì 10 novembre 2016 ore 15:18

Meno castagne ma la stagione è salva

La raccolta, in corso in questi giorni, sarà leggermente inferiore per effetto della siccità e degli ungulati che minacciano sempre più l'agricoltura



FIVIZZANO — Non è infatti stato il cinipide galligeno, il killer più temuto dai castanicoltori lunigianesi, il pericolo numero uno. A fornire un primo quadro è Coldiretti Massa Carrara sulla base della puntuale analisi dell’Associazione Nazionale Città del Castagno.

“In Lunigiana si stima un calo, se pur leggero, della produzione tra il 10% ed il 20% a seconda delle zone anche se in alcune aree la produzione è stata addirittura maggiore. Nel complesso la stagione è molto positiva. – spiega Vincenzo Tongiani, presidente Coldiretti Massa Carrara – La lotta al cinipide inizia a dare i primi buoni frutti e dopo quattro anni orribili con la produzione che si è progressivamente ridotta fino all’azzeramento, i primi segnali sono incoraggianti. Ed i risultati si vedono."

"Se il cinipide non fa più paura - prosegue - sono invece gli ungulati ad arrecare danno a questa produzione messa a dura prova anche dalla mancanza di acqua. Il loro contributo allo spopolamento dei nostri boschi e delle nostre campagne è purtroppo sempre più pesante”. 

Per Barbara Maffei dell’agriturismo impresa agricola Montagna Verde di Apella, a Licciana Nardi, apprezzato per la sua cucina tipica e per essere una delle mete culinarie del km zero del Parco Appennino Tosco Emiliano, è aumentata però la qualità: “Meno castagne a causa della siccità ma più qualità. – commenta – Avremo una farina super. La stagione è stata, fino a qui, molto positiva. La presenza del cinipide è stata molto limitata, i castagneti hanno reagito molto bene. Stiamo essiccando le castagne nei metati così come previsto dal disciplinare di produzione. La certificazione di origine Dop è l’unico strumento che ha il consumatore per essere certo di stare acquistando farina al 100% locale. E’ una garanzia di tracciabilità, trasparenza e serietà”. 

Il piatto dell’autunno dedicato alle castagne sarà all’agriturismo di Barbara e Luca Maffei lo gnocchetto fatto con farina Dop ed accompagnato da porro e lardo nostrale. Punta invece sul salmerino con castagne Claudio Bini, imprenditore agricolo e chef dell’agriturismo Al Vecchio Tino, a Fivizzano. Altro punto di riferimento della cucina tradizionale incentrata tutta su prodotti a filiera corta, anche per il giovane imprenditore-cuoco il raccolto è stato buono. “Direi generoso. – spiega – Ho raccolto di più dello scorso anno. Circa quattro quintali che ho già messo ad essiccare. Le castagne sono grandi e sane. Io sono molto contento e lo saranno anche i miei clienti”.

Nonostante tutto, però, occorre un modo per tutelare l’alta qualità della produzione Made in Italy che conta ben quindici prodotti a denominazione di origine legati al castagno, ben cinque si trovano in Toscana ed uno legato alla Lunigiana, la farina di castagne Dop. 

“E’ necessario che le istituzioni, oltre a continuare le attività di lotta al cinipide, mettano in campo azioni determinanti per il rilancio del settore, – spiega Maurizio Fantini, Direttore Coldiretti Massa Carrara - tra cui sicuramente più controlli sull'origine delle castagne. Se non si vuole correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città prestate attenzione alla qualità privilegiate e un più genuino fai da te casalingo per essere sicuri di mangiare un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili. Scegliete prodotti certificati e a km zero che potete acquistare nei nostri mercati degli agricoltori di Campagna Amica, alle sagre in programma in questi giorni o presso le imprese agricole."


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