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Attualità domenica 14 marzo 2021 ore 11:55

Per le imprese un mostro chiamato burocrazia

officina
Le officine sono tra le attività più complesse da aprire

Spese e trafile scoraggiano gli aspiranti imprenditori, ma sono una decina al mese coloro che si rivolgono allo sportello degli artigiani



MASSA CARRARA — Il mostro, per chi vuole fare impresa, si chiama burocrazia e per certi versi fa più paura del Covid-19: troppa carta, troppi adempimenti, troppe file e costi. A dirlo è una indagine dell’Osservatorio nazionale di Cna che ha stilato la classifica delle attività artigianali più complesse da aprire. Al primo posto c’è l’officina di autoriparazione con 86 adempimenti e quasi 20 mila euro di spese seguita dalla falegnamerie con 78 adempimenti e 19.700 euro di costi per le pratiche e le gelaterie con 73 adempimenti, contro i 71 per aprire un bar. Se la passano meglio, si fa per dire, gli acconciatori con appena 65 pratiche da sbrigare presso 26 enti e un onere di 17.500. 

“La burocrazia, più dell’incertezza legata alla pandemia – analizza Paolo Bedini, Presidente Cna Massa Carrara –. Adempimenti e costi burocratici per partire rappresentano il principale freno allo sviluppo economico insieme al numero spropositato di enti che coinvolti che sono decine. Molti giovani ed aspiranti imprenditori si fermano di fronte a procedure lunghe, costose e che richiedono l’intervento di altre figure per il completamento delle procedure. Per non parlare della miriade di enti coinvolti. Alla fine uno su due si trova quasi costretto a rinunciare". Sotto il profilo territoriale, evidenzia Bedini: "In una provincia come quella di Massa Carrara, che convive con fragilità strutturali, la burocrazia ha la capacità di affondare anche le prospettive. In tal senso molto ci aspettiamo anche dal Recovery Plan”.

Sono però confortanti i dati che arrivano dallo sportello Crea Impresa di Cna Massa Carrara: la pandemia, affermano gli artigiani in una nota, non sembra aver frenato la voglia di fare impresa. Sono almeno una decina, ogni mese, gli aspiranti imprenditori che si rivolgono allo sportello di Cna per informarsi e farsi accompagnare nel percorso di apertura. “Su dieci potenziali imprese che si rivolgono a noi, poco meno della metà apre", spiega Gianluca Boni, responsabile dello sportello. "Le altre restano intenzioni un po’ perché la burocrazia, e tutto ciò che ne consegue, terrorizza anche i più intraprendenti. Spesso la burocrazia frena anche i subentri in attività esistenti. Lo abbiamo visto anche recentemente per quelle imprese che devono predisporre molta documentazione e affrontare spese maggiori”.


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