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Attualità domenica 21 marzo 2021 ore 12:44

"Il decreto sostegni così non sostiene"

bar chiuso

Gli indennizzi del 5-7% rispetto al fatturato perso a causa dell'emergenza Covid non sono ritenuti congrui rispetto alla situazione dagli imprenditori



MASSA CARRARA / LUCCA — “A conti fatti il nuovo decreto sostegni in uscita sulla Gazzetta Ufficiale produce indennizzi pari al 5-7% del fatturato perso (ipotizzando anche perdite molto alte). E il resto delle perdite? Totalmente sulle spalle degli imprenditori”: sono delusi, al quartier generale di Confesercenti Toscana Nord da dove il presidente Alessio Lucarotti commenta l’ultimo decreto del governo Draghi a sostegno delle imprese. 

E non risparmia le critiche: “E pensare che lo abbiamo anche dovuto aspettare da mesi – insiste Lucarotti -. Si tratta di una quantità di risorse limitata con conseguenze pesantissime sopratutto per le imprese familiari, in media di minori dimensioni. Facciamo un esempio pratico. Una attività che nel 2019 fatturava 80.000 euro ha visto il 2020 chiudersi con una perdita del 50% chiudendo quindi l’anno a 40.000 euro; il nuovo decreto risarcirà questa perdita con 2.000 euro. Crediamo che non ci sia bisogno di commenti visto che i numeri sono numeri: se ricevo il 5% di indennizzo, l'altro 95% di perdita perché sono rimasto chiuso come dovrei ammortizzarlo?”.

Lucarotti sottolinea come a livello nazionale Confesercenti avesse chiesto con forza di togliere i codici Ateco e di calcolare il calo di fatturato effettivo per tutti: “Così è stato – insiste - ma le aspettative erano ben altre. Con questo decreto non si interviene strutturalmente su uno dei comparti motore dell’economia nazionale. Negozi, pubblici esercizi, bar e ristoranti, ambulanti, turismo, ricevono un placebo con questo decreto".

Il presidente degli esercenti di Massa Carrara e Lucca propone la via alternativa: "Visto che i provvedimenti legislativi, di fatto, non incidono sullo stato di salute delle aziende, diventa fondamentale che il settore sia messo nelle condizione di lavorare. In sicurezza. Aprendo i propri esercizi con tutte le regole del caso. Questo se si vuole davvero salvare le aziende, il lavoro, l'economia reale. Non si può assistere alla perdita dell’occupazione in centinaia di migliaia di aziende ed alla cancellazione di un settore costruito dalle generazioni che ci hanno preceduto”.


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