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Attualità giovedì 21 gennaio 2021 ore 11:19

Vino dopo le 18, enoteche no, supermercato sì

Coldiretti contro la chiusura anticipata. Il presidente Ferrari: “Con le enoteche sono penalizzate anche le piccole aziende vitivinicole”



MASSA CARRARA — Nei negozi e nei supermercati si potrà acquistare tranquillamente, anche dopo le 18, vino ed altre bevande alcoliche mentre nelle enoteche non sarà possibile farlo.

Una disparità di trattamento che ha mandato su tutte le furie Coldiretti Massa Carrara secondo cui la chiusura anticipata penalizza il settore della viticoltura, già pesantemente colpito dallo stop alla ristorazione e agli agriturismi, e le tante enoteche presenti sul territorio dalla costa alla Lunigiana. 

“La chiusura anticipata alle 18 – ha spiegato Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara - discrimina ingiustamente le enoteche nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei vini. Crediamo sia corretto dare una coerente interpretazione dell’ultimo Dpcm per evitare di danneggiare un settore da primato del Made in Italy”. 

"L’entrata in vigore del Dpcm del 14 Gennaio che vieta dopo le 18 la vendita con asporto ai bar senza cucina ed a coloro che esercitano prevalentemente il commercio al dettaglio di bevande rischia di tradursi di fatto – ha segnalato Coldiretti - in una ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche. Infatti, fino al prossimo 5 Marzo, l’acquisto dei predetti prodotti potrà essere effettuato anche dopo le 18 presso la grande distribuzione e altri esercizi di vicinato che non abbiano come codici Ateco prevalenti quelli ricadenti espressamente nel suddetto divieto". 

“Le enoteche – ha commentato ancora la Ferrari – sono canali di commercializzazione fondamentali soprattutto per le piccole etichette e per le piccole aziende. Sono presidi di tipicità e di identità del territorio. Negli ultimi anni c’è stata una interessante espansione di questo settore spinta anche da una maggiore cultura e consapevolezza da parte dei consumatori. Una tendenza che va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza. Il settore del vino è già tra i più colpiti dagli effetti delle misure restrittive anti Covid con la chiusura della ristorazione dove viene commercializzato più della metà in valore delle bottiglie stappate in Italia”.


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