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Attualità giovedì 18 maggio 2023 ore 18:55

Ecco Sara, robot d'avanguardia nell'anatomia patologica

Il robot Sara
Il robot Sara

Il robot arrivato in Toscana è stato installato per la prima volta al mondo in una struttura ospedaliera ad alta produttività. Tutti i suoi segreti



CARRARA — Si chiama Sara ed è un robot di ultima generazione che proietta la Toscana nel futuro dell'anatomia patologica grazie alla sua capacità di interazione con gli altri macchinari. E' infatti la prima volta al mondo che questo robot viene installato in una struttura ospedaliera ad alta produttività, e l'avanguardia planetaria abita al centro polispecialistico Sicari di Carrara.

L'assistente robotico autonomo intelligente è entrato in funzione nel Marzo scorso. Il braccio automatico robotizzato, realizzato in Olanda ma sviluppato con la tecnologia dall’azienda giapponese Sakura, automatizza la fase in cui i campioni vengono trasferiti sui blocchetti di paraffina. Grazie a Sara processatore e inclusore possono funzionare per 12 ore al giorno, liberando un tecnico di laboratorio le cui competenze umane possono essere utilizzate in altre fasi del processo di analisi.

Sara è l'acronimo inglese di Smart Autonomous Robotics Assistant e proprio interagire coi macchinari e assistere tecnici in carne e ossa del laboratorio apuano è la sua specialità. 

A Carrara si processano campioni di tessuto in arrivo dagli ospedali dell'intera Asl Toscana nord ovest. Le risorse umane complessive sono 15 medici patologi e 20 tecnici di supporto tra laboratorio carrarino e distaccamento a Lucca. 

“Ogni giorno arrivano alla nostra unità di anatomia patologica a Carrara circa 180 richieste di esame istologico accompagnate dai campioni di tessuto da analizzare - spiega Andrea Cavazzana, direttore dell’area di Anatomia patologica dell’Asl nord ovest - provengono dai sette ospedali di Massa, Pontremoli, Fivizzano, Barga, Castelnuovo Garfagnana, Lucca e Viareggio, mentre gli altri ospedali aziendali della provincia di Pisa e di Livorno si rivolgono a noi per consulti di secondo livello. Una mole di lavoro che si traduce nell’analisi di 40 mila casi all’anno e nella produzione di circa 150.000 blocchetti di paraffina e di 300mila vetrini all’anno”.

Andrea Cavazzana

Andrea Cavazzana

Sara entra a parte di questo gran lavoro teso a rilevare in particolare patologie maligne nei tessuti. Ma non è che l'alba del futuro: “La nostra struttura - conclude Cavezzana - si è già dotata di un microtomo automatico che entrerà in funzione nei prossimi mesi e che automatizzerà anche la fase in cui i tessuti vengono ‘tagliati’ con uno spessore di 3 millesimi di millimetro".


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