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Attualità lunedì 06 novembre 2023 ore 15:30

Maltempo, nelle campagne danni per 50 milioni di euro

Uno dei vivai danneggiati nel Pistoiese
Uno dei vivai danneggiati nel Pistoiese
Foto di: Coldiretti Pistoia / Facebook

Stalle, fienili e serre scoperchiati, trattori nel fango, frutta sott'acqua, olivi spezzati, strade franate: la prima stima degli agricoltori



TOSCANA — Terreni e vivai finiti sotto oltre un metro di acqua, stalle, fienili e serre scoperchiate, trattori nel fango, alberi da frutto e olivi spezzati ma anche strade e vie rurali colpite da frane e smottamenti: ammontano almeno a 50 milioni di euro i danni provocati nelle campagne toscane dalla tempesta Ciaran che ha ferito un migliaio di imprese agricole tra le province di Prato, Pistoia, Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Siena e Grosseto. Più della metà dei danni sono imputabili al settore vivaistico pistoiese. 

La stima è approssimativa e tiene conto dei danni diretti e visibili alle strutture agricole e alle produzioni: “E’ un bilancio ancora una volta pesantissimo per la nostra agricoltura che già a Maggio, con l’alluvione nell’Alto Mugello, ha pagato un prezzo molto alto per i cambiamenti climatici. Una parte degli effetti di quell’evento meteorologico che ha innescato centinaia di frane e distacchi possiamo vederli solo oggi, a distanza di molti mesi, per colture importanti per esempio come la castanicoltura", analizza Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana.

La previsione è che anche in questo caso ci siano effetti valutabili solo nel lungo periodo: "Una parte dei danni dovuti agli allagamenti in seguito alle esondazioni di torrenti e corsi d’acqua che hanno portato nei terreni già seminati e nelle serre fango ed acqua potremo valutarli solo più avanti". 

La stima, insomma, pare destinata: "Il quadro che emerge - conclude Casani - è di un territorio fragile che deve impegnarsi di più per affrontare un futuro dove gli eventi estremi saranno sempre più frequenti. Oggi non siamo preparati per questa prospettiva e l’agricoltura è uno dei settori più esposti a questi rischi”.


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