Attualità martedì 14 novembre 2023 ore 08:45
Tartufo bianco, cerca difficoltosa coi terreni zuppi di pioggia
I cani dei circa 1.200 cercatori presenti in Toscana sono messi a dura prova, anche se il prodotto ha bisogno d'acqua per lo sviluppo. Le quotazioni
TOSCANA — Coi terreni zuppi di pioggia la cerca e la raccolta del tartufo bianco in Toscana sono messe in difficoltà, ma la stagione si annuncia complessivamente positiva: a dirlo è Coldiretti Toscana che per altro registra quotazioni medie nazionali sui 3.800 euro al chilo per pezzature superiori ai 50 grammi.
Tutt'altra musica rispetto allo scorso anno, quando nello stesso periodo i valori di vendita a parità di dimensioni i prezzi si aggiravano sui 6.500 euro al chilo per via della scarsità di Tuber magnatum Pico determinata dalla siccità che aveva minato lo sviluppo ottimale del tartufo bianco.
Ecco quest'anno il problema proprio non si pone, tanto che i cani sono ostacolati nella cerca dalle abbondanti piogge che hanno intriso i terreni. Ma insomma il prodotto c'è e consumatori e appassionati potranno spuntare prezzi decisamente interessanti.
In Toscana sono 11 le associazioni di tartufai che radunano oltre 1.200 cercatori: "Le condizioni climatiche favorevoli – sottolinea Coldiretti Toscana – hanno favorito un contenimento dei prezzi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno".
Arrivati a metà Novembre, si aprono scenari incoraggianti sulla stagione del tartufo bianco, con il clima e l’abbassamento delle temperature che assicurano una qualità davvero alta con ottimi profumi che rispecchiano appieno le caratteristiche peculiari del prodotto.
"Il tartufo – spiega Coldiretti Toscana – è un fungo che vive sotto terra ed è costituito in alta percentuale da acqua e da sali minerali assorbiti dal terreno tramite le radici dell’albero con cui vive in simbiosi. Nascendo e sviluppandosi vicino alle radici di alberi come il pino, il leccio, la sughera e la quercia, il tartufo, deve le sue caratteristiche di colorazione, sapore e profumo proprio al tipo di albero presso il quale si è sviluppato".
La forma, invece dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio.
La ricerca dei tartufi, praticata già dai Sumeri, svolge una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive rappresentando una importante integrazione di reddito per le comunità locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.
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