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Attualità lunedì 07 novembre 2016 ore 14:39

Sindaci lunigianesi dicono stop alle fusioni

Oggi la presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini ha ascoltato le esigenze dei piccoli Comuni italiani e, tra questi, quelli lunigianesi



TRESANA — Questa mattina Montecitorio ha ricevuto l'Associazione Nazionale Comuni Italiani ospitando ben 600 sindaci del Paese, questo affinché la presidente Boldrini potesse ascoltare i bisogni di chi vive direttamente sul territorio e lo amministra da vicino.

Della Lunigiana presenti il sindaco di Filattiera Annalisa Folloni, il sindaco di Licciana Nardi Enzo Manenti e il sindaco di Tresana Matteo Mastrini che, da tempo, urla il suo "no" alle fusioni dei piccoli Comuni e un "sì" al potenziamento dei servizi essenziali per quelli esistenti. 

"Per dare le risposte che i cittadini vogliono occorrono più risorse, - commenta il sindaco Mastrini - ma soprattutto riforme che ci consentano di investire i contributi anzi che restituirli al Governo. Queste riforme non devono essere calate dall'alto perché le Unioni, e ne abbiamo un esempio in Lunigiana, hanno dimostrato di non tener conto delle peculiarità di ogni territorio. L'approvazione del disegno di legge che prevede misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni chiede ora risposte certe, atti concreti. Non di certo la cancellazione di territori che hanno una precisa identità culturale, che chiedono di mantenere uffici postali ed ospedali al fine di evitare lo spopolamento."

"Questa legge rappresenta il punto di partenza e non di arrivo, - prosegue il primo cittadino - riaccende i riflettori su zone montane e periferiche che, come ha dimostrato l'emergenza per il terremoto, vogliono vivere e reclamano rispetto. I bambini e gli anziani che qui sono nati chiedono di poter rimanere, di poter abitare le case dei nonni, di non essere sradicati dai Paesi di origine."

"I tagli non possono riguardare lo stato sociale, - conclude - ridotto ad una coperta troppo corta per i tanti bisogni dei più poveri. I tagli, se necessari, dovranno riguardare gli sprechi che si annidano nei Ministeri e nelle tasche di chi si è arricchito alle spalle del popolo."

Al centro delle discussioni della mattinata, ovviamente, lo stato post terremoto dei Comuni di Umbria e Marche ma anche le richieste provenienti dal resto d'Italia per le piccole realtà. Grande importanza è stata data soprattutto alle donne sindaco che si mostrano ancora più sensibili verso i problemi dei propri Comuni.


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