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Attualità mercoledì 22 marzo 2017 ore 12:20

Le cooperative di comunità per abbattere la crisi

Siglati i protocolli tra Regione Toscana e Alleanza delle cooperative italiane per sostenere l'economia delle zone montane e marginali



FIRENZE — I protocolli sono stati firmati a Firenze, nella sede della presidenza della Regione Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati, dall'assessore regionale alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli, dall'assessore alle attività produttive, al credito, al turismo e al commercio Stefano Ciuoffo e dal presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane della Toscana Roberto Negrini. La firma segue quella già apposta con Legambiente e precede quella con Anci. 

L'accordo siglato individua le cooperative di comunità, cioè le realtà che uniscono insieme cittadini che diventano creatori e fruitori dei servizi, come una risposta alle esigenze dei territori in condizioni di vulnerabilità e con un fabbisogno specifico e come strumento per sviluppare attività economiche finalizzate allo sviluppo comunitario e al benessere collettivo, prevedendo un piano di iniziative per la loro promozione. Nei prossimi mesi sarà predisposta un'agenda di iniziative di divulgazione e promozione dell'istituto delle cooperative di comunità. Nel frattempo le centrali cooperative si impegnano a mettere a disposizione competenze specialistiche e materiale per la realizzazione di queste azioni, che si accompagneranno all'impegno della Regione a verificare forme e modalità di sostegno alla realizzazione degli studi di fattibilità per progetti pilota o sperimentali su base territoriale e alla costituzione di nuove cooperative di comunità.

All'orizzonte c'è anche la possibilità di presentare congiuntamente istanze di finanziamento in programmi nazionali o dell'Unione europea.

Fino alla fine del 2014 erano appena ventiquattro le cooperative di comunità attive in tutta Italia, segno che si tratta di un fenomeno relativamente recente. Due quelle in Toscana sono un paio: la più famosa è quella del teatro povero di Monticchiello. Sull'Appenino Tosco Emiliano, nel comune di Succiso sul versante di Reggio Emilia, c'è invece la cooperativa della Valle dei Cavalieri: bar, agriturismo, bottega di alimentari e produzione di formaggio. 

Le cooperative, è stato ricordato con la firma dei protocolli, sono uno strumento essenziale per contrastare lo spopolamento di territori montani e marginali, per mettere insieme e ridare slancio ad attività economiche che da sole non hanno più la forza di andare avanti oppure per difendere e custodire paesaggio e ambiente.

"La scelta di puntare sulle cooperative di comunità si lega al percorso sull'economia della condivisione e della collaborazione che abbiamo avviato nei mesi scorsi con il progetto #CollaboraToscana – ha detto l'assessore Vittorio Bugli – ci siamo chiesti come intervenire in situazioni di disagio per rilanciare servizi che in quei territori mancano o sono venuti meno. Ci siamo guardati attorno per capire quale esperienze già esistono o quali strumenti è utile creare; e le cooperative di comunità siamo convinti che possono essere una risposta". 

"Anche in Toscana dobbiamo fare i conti con squilibri economici – ha poi aggiunto l'assessore Stefano Ciuoffo –.ma la Toscana o è tutta o è nessuna: dobbiamo tenere insieme la rete territoriale, smettendo a volte di parlare solo in termini di economicità".

Per il presidente dell'Alleanza delle Cooperative Roberto Negrini, "le cooperative di comunità possono rappresentare un antidoto a questo fenomeno, valorizzando i territori e le comunità, oltre al patrimonio storico, all'ambientale e al saper fare locale. Il lavoro che inizieremo nelle prossime settimane con la Regione è volto a dare a chi abita nei territori toscani più vulnerabili, zone montane ed isolate, ma anche aree periferiche, gli strumenti per avvicinarsi alle cooperative di comunità". 


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