Attualità martedì 12 luglio 2016 ore 14:11
Alluvione 2011, gli argini una concausa

In un'aula molto affollata sono stati esaminati gli atti dei consulenti del tribunale di Massa per individuare le responsabilità dell'accaduto
AUULA — Una tragedia quella dell'ottobre 2011 che aveva causato anche la morte di due persone e che oggi vede indagate 11 persone: Giovanni Menna; ex dirigente alla difesa del suolo della Provincia, altri due dirigenti provinciali Gianluca Barbieri e Stefano Michela; Lucio Barani, ex sindaco di Aulla e oggi senatore ; Roberto Simoncini, sindaco alla data dell'alluvione; i dirigenti del Comune di Aulla, Franco Testa, Giuseppe Lazzerini, Mauro Marcelli e Ivano Pepe, l'ex vicesindaco e assessore comunale, Gildo Bertoncini e Giovanni Chiodetti, ex assessore comunale alla protezione civile. Gli imputati sono accusati di omicidio e disastro colposo , ma ieri al processo si è parlato di evento straordinario ed è stato confermato che anche se l'alveo del fiume fosse stato pulito non avrebbe potuto contenere quell'ondata spaventosa. Anche gli argini costruiti con materiali scadenti e poco idonei non possono essere considerati la causa del disastro, poiché, a detta dei tecnici, sarebbero comunque saltati di fronte ad una esondazione così violenta. Durante l'udienza è stato preso in considerazione anche il sistema di allerta relativo a quel 25 ottobre e dei vari passaggi tra gli enti preposti. Per il momento non sono state rilevate cause precise e determinanti, eppure, soprattutto quelle morti, chiedono la nostra responsabilità civica e umana e l'onestà di ammettere gli errori compiuti.
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