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Attualità martedì 15 novembre 2016 ore 11:22

Lavori alle piscine, l'indignazione della Magnani

I lavori per il recupero del centro sportivo di Quercia non sono ancora iniziati e l'ex sindaca Silvia Magnani vuole far luce sulla questione



AULLA — E' un tema che fa molto discutere quello delle piscine del Comune, ormai in rovina, site in località Quercia. Un polo sportivo del quale la popolazione sente la mancanza, in quanto non solo opportunità sportiva per grandi e piccini, ma anche centro di aggregazione della comunità. Tuttavia i lavori di ripristino delle funzioni sono ancora fermi.

"Ricevo quotidianamente segnalazioni di cittadini indignati - spiega in una nota l'ex sindaca Magnani - perché, ad oggi, i lavori per la messa in sicurezza e la manutenzione straordinaria dell’impianto di Quercia non sono ancora iniziati anche se con la determina 806 del 20 luglio scorso sono stati aggiudicati i lavori del primo lotto per 350 mila euro per il rifacimento del tetto. Per il secondo lotto è stata garantita dalla mia amministrazione la copertura finanziaria per i 440 mila euro necessari rispettando gli equilibri di bilancio."

"La vicenda delle piscine ancora chiuse - commenta ancora - e il mancato inizio dei lavori, malgrado tutto fosse pronto, è inquietante e contribuisce a spiegare molti dei motivi che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale e alla fine dell’Amministrazione che aveva fortemente voluto il loro recupero all’uso collettivo. Sono indignata perché i Cittadini aspettano di poter usufruire di un impianto come è loro diritto e questo diritto viene negato."

"Quando siamo arrivati - conclude - le piscine non solo erano chiuse, l’impianto era in pessime condizioni e il Comune, legittimo proprietario, non aveva neanche la possibilità di entrarci a causa di una sentenza del TAR per un'opposizione del Comune mal posta e mal gestita da un punto di vista giuridico. Ricordo anche che, dopo la chiusura delle piscine, la società di gestione è fallita e, solo grazie alla nostra determinazione, è stata incassata anche la fideiussione di 60.000 euro. E sono anche preoccupata, come cittadina, perché è evidente che, con l’allungamento dei tempi, si apriranno contenziosi e lieviteranno i costi che peseranno sui bilanci futuri togliendo risorse e servizi alla città, generando quei debiti fuori bilancio che seguono percorsi oscuri, senza assunzioni di responsabilità né politica né amministrativa ma che poi tutti sono costretti a pagare."


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