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Attualità venerdì 07 maggio 2021 ore 09:20

"A scuola pochi sanitari per i tamponi Covid"

tampone covid

Con il protocollo scuole sicure, lamenta una mamma, la Lunigiana si trova con una coperta corta composta da 1 medico e 2 infermiere



AULLA — Coperta corta, in Lunigiana, per l'applicazione del protocollo scuole sicure rispetto al Covid-19 e relativi tamponi diagnostici che divengono un autentico gioco dell'oca. La pensa così una mamma che ha rivolto a QUInewsLunigiana una lettera nella quale evidenzia i problemi contro cui cozza l'applicazione del protocollo regionale su un territorio ampio, vasto e vario, morfologicamente complesso e con poco personale sanitario dedicato rispetto al bisogno.

"Secondo l'ordinanza 91 del 12 ottobre 2020 del presidente della Regione Toscana è sufficiente un solo sintomo riconducibile al Covid per attivare il protocollo scuole sicure che prevede l'isolamento dell'alunno che manifesta un sintomo, contatto immediato con il medico responsabile Covid del dipartimento di prevenzione e l'esecuzione di un test antigenico semi rapido anche direttamente a scuola".

"Ora - ci scrive la signora che chiede che il suo nome e cognome non compaiano - la Lunigiana che ricopre una superficie di 925,84 chilometri quadrati, con 14 paesi nei quali sono presenti 92 scuole di ogni ordine e grado, si ritrova con 1 medico e 2 infermiere su tutto questo territorio. Se dovessono chiamare due scuole in due paesi diversi a 18 chilometri di distanza nel solito orario, come fa un solo medico?"

"Succede, perché è già successo, che si ritrova il genitore a portare a casa l'alunno e aspettare giorni prima di essere contattato telefonicamente per sentirsi dire che deve andare al drive through a Aulla. Nel frattempo il genitore sta a casa con l'alunno e quindi perde giornate di lavoro, che tanto ce n'è...", considera la mamma. "Non era più semplice coinvolgere i pediatri o i medici di famiglia,che sicuramente conoscono già bene i loro pazienti?", si domanda.

"Oppure adottare il testo ministeriale secondo cui si deve procedere alla richiesta del tampone in presenza di più sintomi riconducibili al Covid, che si manifestano simultaneamente. Perché se con un semplice mal di testa oppure mal di pancia si deve procedere con il tampone si invade di richieste il laboratorio", è la sua perplessità.

"I bambini a volte hanno mal di testa perché portano otto ore al giorno la mascherina, hanno mal di pancia perché mangiano poco, troppo veloce o male. A volte semplicemente soffrono di stati d'ansia dovuti a questa situazione e altre volte hanno semplicemente bisogno di tornare a casa dai genitori. Sono comunque sempre bambini e hanno bisogno di affetto non sempre di un tampone che li spaventa e basta. Ringrazio gli enti coinvolti e le maestre che seguono i bambini. Saluti. Una mamma".


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