“Bruciare illusioni”: l’arte di Elisa Zadi
di Riccardo Ferrucci - mercoledì 10 aprile 2024 ore 07:00
La mostra di Elisa Zadi dal titolo “Bruciare Illusioni”, curata da Andrea Mancini e Laura Monaldi, è stata ospitata nel mese di marzo con successo nella Torre degli Stipendiari nei locali dell’Orcio d’oro a San Miniato. La mostra ha avuto il patrocinio del Comune di San Miniato. Una mostra di grande fascino visivo con un ciclo di dipinti che dialogano tra storia dell’arte e contemporaneo, con un raffinato registro linguistico che trova riferimenti nelle opere della Transavanguardia e nelle espressioni più moderne di arte concettuale. L’artista è una delle più significative artiste italiane, come testimoniano le opere pubblicate nel catalogo “Bruciare illusioni”, una serie di lavori che trasfigurano la realtà in una dimensione onirica.
La ricerca artistica di Elisa Zadi si concentra sulla rappresentazione e l'esplorazione dell'identità femminile, affrontando temi come l'autenticità, la ricerca di sé stesse e il senso di appartenenza. In questa serie di opere dal titolo "Bruciare Illusioni" si esplora, attraverso la simbologia del fuoco, il concetto di distruzione delle illusioni e delle false conformità imposte dal contesto culturale in cui viviamo per permettere un risveglio che ci ricollega alla propria Verità. I dipinti trasmettono una sensazione di forza ed energia, ma anche di vulnerabilità e desiderio di rivelarsi creando un'atmosfera intima e suggestiva. Come dice l’artista “La mia arte cerca la Verità, la migliore possibile a me concessa. Le infinite verità si manifestano, a volte si fanno trovare, altre dobbiamo capirle, giudicare se queste sono vere, autentiche”.
Osserva Andrea Mancini: “Se leggiamo il lavoro che Elisa Zadi ha realizzato in questi anni… ecco che possiamo sciogliere tutti gli enigmi, illuminarne il mistero. Ogni volta queste figure sembrano rispondere ad un’immagine che, a rigore, non potremmo considerare “sacra”, ma che certo trae spunto ed “eccezionalità” dall’iconografia del passato, vero luogo di origine degli sguardi, delle posizioni, della disposizione delle piante, delle grandi falene e anche degli elementi della modernità. Certo perché qualche volta la protagonista del quadro (quasi sempre una donna, quasi sempre la stessa Zadi), tiene in mano un cellulare, o un Tablet, o altri elementi che entrano comunque, dentro lo spirito poetico dell’opera, senza disturbarla in nessun modo.”
Per Andrea Mancini “Anche quando i temi sono più laici e quotidiani, Il suo percorso, ma soprattutto il suo dipingere, sono ricchi di un grande attenzione all’iconografia dei pittori che per secoli hanno lavorato nelle chiese. Può rappresentare uno sguardo, un atto o un oggetto della sua giornata, come se realizzasse reliquiari o opere che ci conducono verso un di là, da noi distante. L’abbiamo rincontrata sull’Appenino, nascosta nel suo Studio, vicino e lontano dalla villa di Pratolino: ogni volta siamo rimasti affascinati dal suo fare, ci ha stupito il rapporto con una spiritualità che oggi, sempre di più, pare tornare ad aleggiare sull’arte contemporanea. Rientra dalla porta principale negli spazi della sacralità, a scaldare una fede sempre meno luminosa”.
Scrive Laura Monaldi: “Le opere inedite di Elisa Zadi, raccolte sotto il titolo di "Bruciare Illusioni", sono un'immersione profonda nel mondo dell'emozione umana e della trasformazione interiore. Attraverso colori vibranti e forme suggestive, Elisa offre uno sguardo intimo e potente sulla complessità dell'animo umano. Sbarazzarsi delle facciate superficiali per abbracciare la verità cruda e senza filtro, sembra essere il filo conduttore della serie pittorica, caratterizzata da immagini e presenze fisiche che sembrano emergere da uno strato di realtà per rivelare l'essenza nascosta delle emozioni umane, in nome della trasformazione e del rinnovamento. La mostra è un dialogo visivo che invita lo spettatore a riflettere sulla fugacità delle certezze e sulla natura effimera delle illusioni che l’uomo costruisce attorno al proprio Ego. Con questa nuova serie di opere Elisa Zadi conferma il suo status di artista sensibile e raffinata, capace di comunicare attraverso la pittura un mondo interiore complesso e avvincente”.
Elisa Zadi è nata ad Arezzo e vive a Firenze. È artista visiva, poetessa e insegnante. Si diploma ad Arezzo prima come Maestro d’Arte e nel 1998 con il massimo dei voti ottiene la Maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto Statale d’Arte. Lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Lettere che lascia due anni dopo per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove si laurea con lode in Pittura nel 2007. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Pittoriche e tiene attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze.
Come suggerisce Laura Monaldi “Si tratta del tentativo di non uscire dal labirinto contemporaneo, ma di immergersi alla ricerca del fulcro del Tutto, di una risposta alle domande ancestrali, di una verità nascosta oltre l’oblio di rimembranze e vane speranze.” Un viaggio, per ricordare Italo Calvino, che attraversa la realtà labirintica del presente, ma non esiste labirinto per chi lo ha attraversato come fa Elisa Zadi in queste opere. Si supera la complessità del reale per approdare ad un luogo magico ed esoterico, misterioso e ancestrale, dove ogni miracolo può ancora accadere.
Riccardo Ferrucci