Atrocità di guerra:quando non si può non guardare
di Don Armando Zappolini - martedì 17 febbraio 2015 ore 09:44
Le scene di guerra sono tutte uguali: distruzione, morte di innocenti,odio, pianto, sentimenti di vendetta. Quando accadono lontano da noi e ci arrivano nelle immagini dei media non ci coinvolgono più di tanto: ci si abitua a tutto,siamo diventati impermeabili alle reazioni emotive del dolore e della morte di gente che vive lontano da noi.
Poi improvvisamente la guerra si avvicina alle nostre coste, preceduta da immagini di una barbarie indicibile. E tutto questo ci impaurisce e suscita in noi le più violente reazioni guerriere .... con buona pace dell'art. 11 della nostra Costituzione!
Se invece lo volessimo tenere presente questo art. 11, potremmo attivare due iniziative sicuramente efficaci per fermare l'orrore senza bisogno di bombardare o di mandare i soldati a rischiare la loro vita.
Prima cosa: bloccare il finanziamento dell'Isis. Gli stati che finanziano il terrorismo islamico sono infatti gli alleati storici delle potenze occidentali nel mondo arabo. Bloccare i soldi può essere più efficace che bloccare le bombe o i missili ...
Seconda cosa: pur ribadendo l'assurda e inaccettabile barbarie di chi uccide qualcuno per le sue opinioni, non sarebbe il caso di smettere di far passare per satira ciò che e' solo offesa e vilipendio ai sentimenti religiosi (qualunque essi siano) delle persone?
Seminando armi e odio non possiamo non aspettarci niente di diverso da quello che sta accadendo intorno a noi.
L'unica vera vincitrice di questa escalation di violenza è la potente lobbie del commercio delle armi, che e' riuscita a venderle a tutti gli schieramenti anche contrapposti accumulando guadagni smisurati.
I governi (compreso il nostro) quale reale autonomia hanno verso questa lobbie ?
Don Armando Zappolini