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sabato 14 dicembre 2024

PENSIERI DELLA DOMENICA — il Blog di Libero Venturi

Libero Venturi

Libero Venturi è un pensionato del pubblico impiego, con trascorsi istituzionali, che non ha trovato niente di meglio che mettersi a scrivere anche lui, infoltendo la fitta schiera degli scrittori -o sedicenti tali- a scapito di quella, sparuta, dei lettori. Toscano, valderopiteco e pontederese, cerca in qualche modo, anche se inutilmente, di ingannare il cazzo di tempo che sembra non passare mai, ma alla fine manca, nonché la vita, gli altri e, in fondo, anche se stesso.

DIZIONARIO MINIMO: la scissione

di Libero Venturi - domenica 30 aprile 2017 ore 09:42

La scissione

Nel dizionario di riflessioni minime, pensieri della Domenica politicamente scorretti che sto scrivendo, in disordine alfabetico, avevo già illustrato la "s" di "sesso" e poteva anche bastare. Avrei potuto, ad abundantiam, aggiungere "separazione". "Scissione" non mi ci andava più di tanto, però il termine è di grande momento e non posso sottrarmi. Come si dice? "La fava ingrossa" e a volte non è solo un modo di dire. Il problema è che farne. Si parla del PD?

Di separazione ci sarebbe stato comunque da dire, accampo qualche esperienza, ma in fondo "separare" o "scindere" sono la stessa cosa. Facciamo che, anche in ordine alfabetico, nel mio dizionario minimo -e non solo lì- vengono dopo l'amore ed il sesso. Cioè dopo che abbiamo fatto tutta la fatica necessaria ad incontrarci, unire ciò che prima era diviso, appartenente ad altra vita, altro pensiero; altra specie e altro pianeta, quasi. Dopo essere riusciti a farci e darci piacere, esserci dati una casa comune, delle regole di convivenza per il presente, delle prospettive di futuro, una sintonia complessiva per interpretare gli eventi e affrontare i compromessi necessari ad andare avanti insieme, avendo anche creato altro, nuova vita da noi; insomma, dopo tutto questo po' po' di lavoro, un bel giorno annusarci e trovarci di nuovo antipatici, scoprirci antitetici, cane e gatto. Accusarci di presunti e reciproci tradimenti -a quel punto meglio se veri- e sfancularci, più o meno civilmente, per riprendere i nostri ciottolini e tornare a giocare ognuno nel proprio uscio. Perfetto. Così è la vita.

E anche in politica va più o meno così. Si parla del PD. Altri subentreranno, suppliranno a chi passa la mano oppure saremo noi a ricostruire altro. Può darsi, ma più facile la prima. Di chi è la colpa? Mia, tua? Di chi va, di chi resta? Di chi lascia, di chi è lasciato? Di chi separa, di chi è separato? In politica, come nella vita, due parti separate, fanno di nuovo il tutto che era unito? Ah, saperlo, saperlo! E ancora: un uomo solo al comando della corsa -come il mitico Coppi- o un gruppo di campioni e gregari che, invece di aiutarsi, non si passano nemmeno la borraccia tra loro -come invece fecero Coppi e Bartali- e non fanno squadra? E allora cambiare squadra? Forse sport? Magari senza darsi all'ippica. Più dubbi che certezze, come nella vita.

Certo, ci sono ragioni di merito. E pure interessi, se per questo. Comunque entrambi i contraenti hanno qualcosa a che fare con la responsabilità della dipartita. In gioco non ci sono questioni private, ma un Paese in balìa di crisi e populismi destrorsi. E perfino l'Europa, la virtuosa fanciulla fenicia, insidiata, rapita e alla fine sopraffatta e posseduta da Zeus, nelle sembianze di toro e di aquila. Come toro bianco, una volta rivelata la sua vera identità, il padre degli dei non ci fece una gran figura, anzi, ma come aquila gli andò decisamente bene. Sarà stata un'aquila imperiale. Europa poi ebbe doni riparatori e figli, divenendo regina di Creta, ma, insomma, non si fa così! Anche dalla mitologia si capiva subito che sarebbe stato un casino. Eppure Europa significa "dall'ampio sguardo" e quello sguardo ci manca e ci necessita. E mica hai detto sticazzi... Comunque, tornando a noi, un tavolo avrebbe potuto essere apparecchiato per capire o discutere torti, ragioni e scenari. Anche cane e gatto possono andare più d'accordo di quanto si creda. E se riescono è bello da vedere, rappresentativo della sintonia che può affermarsi, perfino nel regno animale. Ma l'uomo è una bestia più complessa, pensa se' stessa e spesso s'incasina.

Scindere passioni politiche, amori ed esistenze è molto triste. Ma vivere è anche triste e presupporrebbe scelte e voglia di rifarsi, di interpretare di nuovo le cose, i sentimenti, le visioni e le ragioni del mondo irragionevole. Unire e dividere per la sinistra è una diade storica. Rivoluziona/riforma. Rinnova/conserva. Ricorda/dimentica. Rimpiangi/spera. Ciò che è stato/ciò che sarà. Vaffanculo/auguri. Si rimane incerti, difficile dire: io vado, io resto. "Ed io non so chi va e chi resta".

Libero Venturi

Pontedera, 30 Aprile 2017

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"Ed io non so chi va e chi resta" è il verso finale de "La casa dei doganieri" da "Le occasioni" di Eugenio Montale, ma riguardava altro. Comunque oggi ci sono le primarie del PD, andrò a votare. 

Libero Venturi

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